Cosa fare se il coniuge separato impedisce al genitore di vedere il figlio

In una separazione conflittuale non è raro che uno dei coniugi cerchi di impedire all'altro di frequentare liberamente il figlio

Cosa fare se coniuge impedisce all'altro di vedere il figlio

Salve, sono separata da poco e mi sto frequentando con un uomo sposato in crisi con la moglie già da diverso tempo. Hanno un bimbo di 18 mesi, lui vorrebbe chiedere la separazione ma ha paura che la moglie non gli faccia vedere il figlio come accaduto al suo ex cognato (la sorella della moglie, separata, pur con diverse denunce all'attivo da parte dell'ex marito non gli permette di vedere la loro bambina).

Mi chiedo se è possibile una cosa del genere: su quali basi un padre non può vedere il proprio figlio? Possibile che la legge italiana non tuteli i genitori e i bambini in questo senso? Legalmente non è possibile, ma perché poi i fatti a quanto pare sono diversi? Grazie

Proposta di legge contro l'alienazione parentale

Cara Signora,

purtroppo, a volte accade che, in situazioni familiari particolarmente conflittuali, i coniugi separati o prossimi alla separazione, indotti magari da sentimenti di rancore verso l’altro, tendano a “strumentalizzare” il diritto dei visita del genitore non collocatario, impedendogli di fatto di mantenere un rapporto costante con i figli, indispensabile per lo sviluppo armonico ed equilibrato degli stessi.

Del resto, salvo ipotesi estreme, non vi sono certo plausibili motivi per impedire a un minore di crescere in assenza di una figura genitoriale, padre o madre che sia, in certi casi privata dall’altro coniuge della possibilità di mantenere con il figlio un rapporto costante ed equilibrato nel tempo.
Tenga conto, infatti, che, proprio al fine di garantire quanto più possibile la tutela della cd. bigenitorialità, vale a dire la presenza di entrambi i genitori nella crescita della prole, il Legislatore, con la legge n. 54 del 2006, ha fatto in modo che il regime di affidamento condiviso dei figli rappresentasse la regola in caso di separazione, rendendo così residuale l’ipotesi dell’affidamento esclusivo.

Ciò detto, pur comprendendo i timori del suo compagno, anche vista l’esperienza a cui ha fatto cenno nella sua lettera, e sempre con la premessa di non conoscere la vostra personale situazione, mi domando sulla scorta di quali ragioni l’attuale moglie del suo partner possa privare il proprio figlio della presenza paterna.

Ad ogni modo, senza volermi addentrare in situazioni concrete di cui non conosco i dettagli, non posso che auspicare al suo compagno di riuscire a mantenere un dialogo costruttivo con la madre del suo bambino, nel caso in cui decidesse di intraprendere l’iter della separazione, confidando nel buon senso e maturità di tutti gli adulti coinvolti.

Avv. Francesca Oriali

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