Come avere gli arretrati dell’assegno di mantenimento

Come chiedere gli arretrati dell'assegno di mantenimento per i figli che il coniuge non ha mai versato dopo la separazione

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Gentile Avvocato, Le vorrei porre alcuni quesiti…Sono separata di fatto da due anni con una bimba minore di tre anni, in seguito a maltrattamenti fisici e psicologici sono andata via dalla casa coniugale dopo pochi mesi di matrimonio. Pur avendo provato a raggiungere un accordo per tentare una consensuale, non ci siamo riusciti, sto quindi per intraprendere una giudiziale! Il fatto è che in primis mio marito è poco presente nella vita della figlia, incostante direi, tra una visita e l'altra è successo che passassero anche mesi…e devo dire che io non gli ho mai impedito di vederla…quando gli veniva la voglia di stare con la figlia, anzi l'ho più volte incoraggiato ma nulla, si eclissa!

Come calcolare l'assegno di mantenimento

Inoltre, in tutto questo tempo non mi ha mai aiutato a mantenere la figlia e in giudizio vorrei appunto chiedergli gli arretrati per la sua parte…ci sarebbero le basi per ottenerli? Lui ha un fisso mensile a tempo indeterminato (900euro+un fuori busta paga in nero che non so quantificarle), so che ha anche trattenuto per sé, per tutto questo tempo, gli assegni familiari senza mai dare nulla a noi!

 

Io non ho un lavoro stabile, riesco a guadagnare solo 200-300 al mese se va bene (ho dovuto adeguarmi a ciò che ho trovato, visto il bisogno), sono però intestataria, in parte, di alcuni terreni improduttivi, potrebbero essere comunque considerate le cose quando il giudice deciderà sul mantenimento mio e della bimba?
Io vivo in affitto con i miei, lui in casa di proprietà, preferirei non tornare nella casa coniugale visti i cattivi rapporti con lui e i suoi…Insomma, orientativamente, secondo lei, cosa dovrei aspettarmi per il mantenimento? Se si aggravassero le mie condizioni economiche, potrei perdere l'affido di mia figlia? E vista tutta la situazione, potrei chiederne l'affido esclusivo, considerando l'instabilità affettiva e l'assenza economica nei confronti della bimba da parte del padre? Ho modo di tutelarla? Scusi i numerosi quesiti

Cara Signora,

cercando di rispondere in maniera esaustiva alle sue domande, e partendo dal presupposto che sussiste un preciso dovere morale e giuridico in capo a ciascun genitore di provvedere al mantenimento dei figli, le preciso come suo marito sia comunque tenuto a fornire un contributo in tal senso alla sua bambina, esponendosi, in caso contrario, anche a conseguenze di natura penale.
Pertanto, nell’ipotesi in cui il padre non si fosse mai interessato al mantenimento di sua figlia, come da lei precisato, lei sarà legittimata non solo ad avanzare denuncia-querela nei suoi confronti per violazione degli obblighi di assistenza familiare, bensì anche ad agire per il recupero di quanto non versato sino ad oggi, in misura che verrà determinata dal Giudice secondo equità.  
Per quanto riguarda poi l’entità dell’assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente “più debole” e finalizzato a garantire allo stesso il medesimo tenore di vita esistente in costanza di matrimonio, la informo come, nel valutare la misura da porsi a carico dell’altro, verranno tenute in considerazione numerose circostanze, tra cui i redditi percepiti dai consorti (comprensivi di eventuali rendite finanziarie), il valore locatizio mensile delle proprietà immobiliari, il rispettivo contributo alla formazione del patrimonio personale e comune, l’entità di eventuali conti correnti intestati singolarmente o ad entrambi i coniugi, gli esborsi da sostenere successivamente alla separazione (ad esempio le spese per la locazione di altra soluzione abitativa), etc.
Inoltre, per ciò che attiene il discorso dell’affidamento della sua bambina, mi sento assolutamente di rassicurarla sul fatto che un eventuale aggravamento delle sue condizioni economiche possa in alcun modo incidere sulla questione, dal momento che il regime di affidamento della prole nulla ha a che vedere con ragioni di natura finanziaria, rispondendo invece all’esigenza di tutelare, quanto più possibile, il superiore interesse del minore a crescere in maniera sana ed equilibrata.  
Infine, in merito all’opportunità di una richiesta di affido esclusivo, trattandosi di un argomento estremamente delicato, da affrontare con le dovute cautele del caso e con l’effettiva conoscenza di tutte le circostanze concrete, non posso che suggerirle di rivolgersi ad un legale di sua fiducia che saprà certamente consigliarla al meglio.  

Avv. Francesca Oriali

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