A chi si assegna la casa in affidamento condiviso

A vi viene assegnata la casa in regime di affidamento condiviso e perché, scopriamo i criteri in base ai quali viene assegnata la casa coniugale

A CHI SI ASSEGNA CASA IN AFFIDAMENTO CONDIVISO –  L'affidamento condiviso dei figli e l'assegnazione della casa coniugale sono due questioni correlate. Il genitore collocatario in genere riceve la casa se c'è l'affidamento condiviso, ma è anche possibile che i genitori debbano dividere a giorni alterni la casa coniugale.

Il Tribunale di Milano ha seguito l'orientamento precedentemente indicato dal Tribunale di Varese assegnando la casa di famiglia al figlio e disponendo che i genitori si alternassero all'interno della stessa per trascorrere i giorni loro assegnati con la prole. Ciò significa che il figlio resterà stabilmente nell'abitazione familiare, mentre saranno i genitori a spostarsi.

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A fare da apripista, come accennavamo, è stato il Tribunale di Varese che nel mese di aprile 2013 ha disposto questo tipo di accomodamento nell'ambito di un procedimento di separazione che contemplasse l'affido condiviso. In quella occasione i genitori avrebbero trascorso una settimana ciascuno in casa al fine di rispettare i termini dell'affidamento.

Riconoscendo il Tribunale di Milano delle forti somiglianze fra le due situazioni, si è espresso avallando di fatto la decisione presa la scorsa primavera, stabilendo che proprio i genitori si daranno il cambio all'interno delle mura domestiche mentra il figlio sarà sempre in casa senza mai doversi sposatere da un genitore all'altro.

Naturalmente questo tipo di disposizione è pensata per proteggere la prole da ogni tipo di trauma, consentendole di non alterare quelle che sono le sue abitudini non allontanandola dagli spazi a cui è abituata. Naturalmente questa non è una soluzione semplice ed è necessario che i genitori siano disponibili a collaborare perché tutto funzioni.

Quella dell'assegnazione della casa con la turnazione dei genitori è ancora una sperimentazione e non viene inizialmente indicata come risoluzione definitiva. Solo dopo che si sarà verificata la sua effettiva efficacia si potrà considerarla come stabile. Resta il fatto comunque, che queste due pronunce, di Milano e di Varese, potrebbero davvero segnare una svolta nell'ambito dell'affidamento condiviso.

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