Le minacce del marito che non vuole separarsi: cosa fare

Come comportarsi se il partner ci minaccia di non pagare il mantenimento o di toglierci i figli perché non vuole la separazione

MINACCE MARITO CHE NON VUOLE SEPARARSI – Sposata da 19 anni, moglie e madre esemplare, mai trattata con riconoscenza. Anzi, rimproverata e denigrata in ogni occasione. Lui vive in funzione della sua famiglia d’origine denigrando oltretutto la mia! Ora sono giunta al traguardo, non ho più intenzione di continuare. Mio marito è benestante, possiede una falegnameria con 10 operai.

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Al momento, lui cerca di recuperare un rapporto ormai finito, non accetta la separazione. Mi minaccia psicologicamente e moralmente (dicendo che non riuscirò mai a tirare avanti con 3 figli ed a garantire loro l’agiatezza, che non riuscirò a garantire loro l’università, ecc.), mi dice che una volta stabilito l’assegno mensile che mi spetta io ed i figli non avremo nient’altro da pretendere da lui, che lui chiuderà tutti i rapporti con me (e mi sta bene) ma anche con i figli, in quanto scelgono di stare con me!

Mi minaccia dicendo che poi in tribunale, se vorrà, potrà anche pretendere l’affidamento dei figli. Da premettere che non è mai stato nè un padre e nè un marito! E farà leva sul fatto che lui ha sempre pensato a lavorare per garantire alla sua famiglia di vivere bene! C’è anche da dire che mi dava solo 500 euro mensili per spesa, gestione figli, ecc. (mettendomi in condizioni umilianti per una moglie, a volte, di rubargli i soldi in tasca)

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aggiungo, che comunque, siamo benestanti. Pretende che io firmi una dichiarazione in cui dichiaro che non devo accettare nulla del suo patrimonio in quanto sono i sacrifici dei suoi genitori, in caso contrario, non posso neanche immaginare quello che mi farà!

In più, in alcune occasioni, non accettando il fatto che io improvvisamente abbia deciso di chiedere la separazione, mi ha messo anche le mani addosso, anche in presenza dei figli. Per concludere, ho anche scoperto ultimamente che forse ha avuto una tresca con la mia migliore amica!

Però, come lui stesso dice, non posso dimostrarlo, anche se tutto il paese lo sapeva. Dal canto mio, in negativo, che lui potrebbe usare contro di me è che ho avuto negli ultimi mesi un periodo depressivo trascurando anche la cura della casa, ora mi sto riprendendo per il bene dei figli.

E poi ho conosciuto un uomo (su facebook) che mi è stato molto vicino in questo periodo, non ci siamo mai incontrati personalmente proprio per evitare di trovarmi dalla parte del torto. Tra noi c’è un legame pulito e sincero ma niente di più, tant’è vero che mio marito lo sa e sa pure che questa persona è entrata nella mia vita nel momento in cui il nostro matrimonio era ormai finito……..ma lui sicuramente cercherà di infangare questo rapporto e usarlo contro di me! Mi date un consiglio?Un’opinione? Come mi devo muovere?

Gentile Signora,

leggo con rammarico quanto da lei descritto. Purtroppo capita spesso che uno dei due coniugi, non accettando il volere dell’altro di procedere con la separazione, eserciti sullo stesso delle pressioni fisiche o morali dirette ad indurlo a desistere dalla propria decisione.

Stando al suo racconto, emerge un vissuto matrimoniale connotato da una serie di prevaricazioni e, qualora trovassero conferma i fatti da lei riportati, potrebbero sussistere le condizioni per una pronuncia di addebito della separazione a suo marito.  

Quanto ai suoi timori circa l’affidamento dei vostri figli, le preciso che il Giudice potrà deporre per un affidamento esclusivo unicamente in presenza di gravi condizioni che possano compromettere lo sviluppo psico-fisico della prole e, in caso contrario, opterà per un affidamento condiviso con collocamento prevalente presso uno dei genitori.

Pertanto, alla luce delle sue parole, appare poco plausibile ritenere che le minacce di suo marito in tal senso possano avere un proseguo. Inoltre, mi preme sottolineare che, in presenza dei necessari presupposti, suo marito sarà tenuto a corrispondere un contributo al mantenimento dei vostri figli e anche suo, qualora lei fosse sprovvista di un’occupazione lavorativa.

Circa la questione patrimoniale, la informo che formano oggetto della comunione legale gli acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente nel corso del rapporto coniugale (ad esclusione di quelli relativi ai beni personali), nonché i proventi dell’attività separata di ciascuno dei coniugi se, allo scioglimento della comunione, non siano stati consumati.

In sostanza, nel caso abbiate optato per il regime di comunione dei beni, i risparmi accumulati durante il matrimonio, andranno assegnati in sede di separazione ad entrambi in misura del 50%. Suo marito rimarrà, invece, unico titolare dell’azienda che, mi sembra di capire, sia stata fondata in epoca antecedente la vostra unione coniugale.

Da ultimo, riguardo all’amicizia da lei intrattenuta sul social network, le preciso che,  anche un rapporto di tale natura e non consumato può essere considerato come un adulterio. Tuttavia, in tal caso, è necessario dimostrare che il suo comportamento abbia effettivamente determinato la rottura dell’unione matrimoniale affinché suo marito possa ottenere una sentenza che attribuisca a lei la causa della separazione.

Ciò detto, da quanto descritto, non mi sembra si possa giungere ad una pronuncia di tale tipo, considerato che i problemi coniugali risulterebbero risalenti nel tempo, e, comunque, attribuibili alla condotta denigratoria ed, a tratti, violenta di suo marito.
Ad ogni modo, le consiglio di affidarsi ad un avvocato che possa seguirla in questo delicato percorso.

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