Decreto anti stalking

Stalking, le norme del decreto per punire e proteggere dal reato di stalking le vittime degli atti persecutori

Il reato di stalking è punito da una serie di norme contenute nel decreto anti stalking, nato per proteggere le vittime degli atti persecutori e condannare gli stalker e chi si rende colpevole di molestie fisiche e psicologiche.

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Le nuove norme per il contrasto della violenza di genere hanno l'obiettivo di prevenire lo stalking e il femminicidio e propongono l’irrevocabilità della querela da parte della vittima che, dopo aver denunciato il presunto aguzzino non potrà più tornare sui propri passi.

Sulle nuove misure di tutela, tuttavia, il testo del provvedimento presenta ancora dei punti da migliorare soprattutto con riferimento alle possibili ricadute sui minori. Alla luce del recepimento, anche in Italia, della convenzione di Istanbul, quindi il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti volti a reprimere fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di stalking.

PSICOLOGIA DELLO STALKING, PERCHE' E' IMPORTANTE PROTEGGERSI

Sono state, quindi, inasprite le pene quando:


•    il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minori;

•    il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza;

•    il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner.


Nello specifico, poi, il legislatore è intervenuto a gamba tesa sullo stalking prevedendo:

•    l’estensione del raggio d’azione delle situazioni aggravanti anche ai fatti commessi dal coniuge in costanza di matrimonio, nonché a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici;

•    l’irrevocabilità della querela per il reato di stalking, che viene, peraltro, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.

Sono previste poi una serie di norme riguardanti i maltrattamenti in famiglia:

•    viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali;

•    viene estesa la possibilità di acquisire testimonianze con modalità protette qualora la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità;

•    viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro famigliari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto in flagranza;

•    si prevede che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il Pubblico Ministero – su informazione della polizia giudiziaria – può richiedere al Giudice di irrogare un provvedimento inibitorio urgente, vietando all’indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

Infine, è stato previsto che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking siano inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga al limite di 10.600 euro di reddito annuale.

Infine, si è provveduto a varare un nuovo piano straordinario di protezione delle vittime potenziando i centri antiviolenza e i servizi di assistenza e introducendo un protocollo per formare gli operatori.

Ora resta da vedere se il Parlamento riuscirà ad approvare la ratifica del decreto prima che questo scada, il chè non è affatto scontato data l’enorme mole di emendamenti che sono stati presentati ieri alla Camera. Il rischio è che altre questioni ricomprese nella norma e riguardanti la protezione civile, il commissariamento delle Province e il potenziamento dei Vigili del fuoco possano rappresentare un ostacolo all’approvazione definitiva delle predette nuove tutele.

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